IL PROTOCOLLO
DEL PARSEC*
Come risposta
a un fenomeno che si va diffondendo a livello mondiale, i seguenti:
Mario
Cigada, medico chirurgo, ipnositerapeuta;
Giulia M. d'Ambrosio, medico chirurgo, psicoterapeuta;
Giuseppe Sferrazza, psicologo, psicoterapeuta;
Derrel Sims, R.H.A.,
anestesista ipnotico autorizzato, ipnoterapeuta autorizzato (U.S.A.)
ritengono
di formare un Gruppo di studio indipendente, denominato "Parsec",
sul fenomeno degli Incontri Ravvicinati di IV tipo, con particolare
riferimento a quelli definiti come "abduction".
Con il
presente Protocollo vengono presentati i presupposti del lavoro
e gli intendimenti.
Questo documento si è reso necessario a causa della facile attaccabilità
in cui si muove il mondo della psicodinamica, per strutturare in modo
concreto un progetto di ricerca psicologica nei riguardi di un fenomeno
che merita un'acuta, focalizzata e disincantata osservazione. Si tratta
di un lavoro che richiede che i terapeuti non abbiano un'idea predeterminata
della natura del fenomeno, idea che potrebbe deviare gli intenti della
ricerca.
Il Gruppo di studio intende mantenere indipendente la sua ricerca da
qualsiasi organismo - associativo, religioso, politico, universitario,
militare, giornalistico - al fine di salvaguardare da pressioni di ogni
genere sia il lavoro di ricerca che i suoi risultati, ed è disponibile
a far sì che il presente Protocollo e i risultati delle ricerche
siano messi a disposizione di chi è interessato a ospitare l'uno
e gli altri.
I fondatori
del Gruppo intendono prestare la propria professionalità:
1) nell'ottica di preservare o perseguire la salute mentale delle persone
che riferiscono essere coinvolte nel fenomeno;
2) nella speranza di riuscire a ottenere, su questo argomento, materiale
di ordine psicologico che sia sufficientemente organizzato, coerente
e confrontabile, utilizzando al meglio tutti gli strumenti e le modalità
di indagine diagnostica e relazionale offerti dall'esperienza psicoterapeutica,
valutando la modalità di approccio per ogni individuo. In questo
modo lo psicoterapeuta diventa lo strumento stesso della relazione terapeutica.
Negli intendimenti
del Gruppo non è compreso il fatto di farsi preciso carico di
dover pervenire a un qualche genere di conclusione sul fenomeno degli
IR IV: il Parsec intende infatti, in tempi e luoghi che saranno via
via stabiliti, divulgare gli eventuali risultati alla comunità
scientifica, allo scopo di permettere un approfondito e serio dibattito
sul tema. Il Parsec non nasce per sentenziare o ratificare risultati
sull'origine di questi fenomeni: i componenti si propongono di approfondire
e presentare una speculazione su ogni tematica della psicologia che
possa aiutare a penetrare la peculiarità di quanto si sta presentando
in questo ambito della ricerca psichica.
Si tratta quindi di un INVITO ad accettare la fenomenologia,
di un AUSPICIO alla creazione di un aperto dialogo e a un INCONTRO
per la formulazione di proposte da parte di altri colleghi, in ambito
nazionale e internazionale. Uno degli intendimenti del Parsec è
infatti quello di UFFICIALIZZARE il presente protocollo di lavoro,
perfettibile nel tempo attraverso il confronto con i colleghi.
Il Parsec
ritiene che i soggetti che riferiscono la fenomenologia di IR IV abbiano
necessità di essere seguiti con un'assiduità di taglio
terapeutico, unica norma che può assicurare una continuità
di rapporto, un contenimento delle forti emozioni che sembrano affiorare
in questi casi, una conoscenza approfondita delle dinamiche dei soggetti
in questione, dei loro sogni, degli aspetti immaginativi ma anche concreti
della loro vita, nonché della loro creatività.
Si ritiene inoltre necessario utilizzare alcuni test che rendano uniforme
la valutazione dei soggetti entro i primi sei mesi di conoscenza. La
scelta precisa dei tempi in cui procedere con i test sarà adattata
alle modalità di lavoro e di approccio di ogni terapeuta.
Si ritiene
di poter utilizzare il Test di personalità Minnesota, il Disegno
della figura di McHover, il Disegno della persona a grandezza reale
del Metodo Cazeaux, il Test di Luscher e altri che potranno essere aggiunti.
Tutte le manifestazioni del rapporto tra i componenti del Parsec e i
soggetti che riferiscono IR4 sono regolate dalla deontologia professionale
medica in generale e da quella specifica della psicoterapia.
In base alle esperienze del passato si ritiene di dover separare il
contesto in cui questi soggetti possono incontrare esponenti di associazioni
ufologiche dal momento della presa in carico da parte del professionista
che si occuperà del loro disagio emotivo. Non è giustificabile
la presenza di un "terzo" nel contesto terapeutico - salvo
momenti particolari/eccezionali, come del resto avviene in altre situazioni
di taglio più specificamente clinico.
Si ritiene inoltre che una presa in carico con tutte le caratteristiche
dell'analisi terapeutica non sia credibile se non accompagnata da una
transazione economica, per quanto simbolica - e quindi ridotta - possa
essere. La transazione economica sancisce con più chiarezza il
rapporto tra il terapeuta e la persona: nessuna alleanza terapeutica,
e quindi nessuna forma di aiuto che non diventi parassitismo, è
possibile se non c'è la percezione di un bisogno da parte di
chi chiede un appoggio e se non c'è un elemento concreto che
renda il soggetto "proprietario" di quanto emerge all'interno
della relazione e che renda con chiarezza al terapeuta la responsabilità
del suo intervento.
Si fa presente
che, qualora i fenomeni fossero ascrivibili sicuramente a una forma
di nevrosi o di psicosi, il terapeuta è libero di riformulare
il contratto terapeutico, nel caso che il soggetto decidesse di proseguire.
E' auspicabile che ogni componente del Parsec abbia un supervisore che
lo aiuti a isolare in modo più preciso i vari contenuti che emergono
nella relazione con questi soggetti. Data la possibile difficoltà
nel trovare colleghi psicoterapeuti disponibili a coprire questo ruolo,
il Parsec si impegna, nei momenti di incontro, a rivedere criticamente
e serenamente il lavoro di ognuno.
La decisione
di sottoporre i soggetti a regressione ipnotica, strumento che potrà
essere utilizzato per approfondire le tematiche in questione, potrà
essere presa solo dopo che sia stata approfondita la conoscenza tra
il terapeuta e la persona, in genere non prima di un anno di lavoro:
la terapia diventa cioè psicoterapia ipnotica, che deve essere
usata all'interno di un percorso e di un progetto terapeutico. Lo scopo
dell'ipnosi non può essere quella di ottenere, in modo quasi
"magico", materiale rimosso dai ricordi coscienti. Comunemente,
infatti, si immagina che sia relativamente semplice far emergere la
"verità" con l'ipnosi; spesso in una rievocazione in
ipnosi è impossibile distinguere il reale dal fantasticato e
da ciò che il terapeuta stesso ha inconsapevolmente indotto.
La "verità" non è cosa che possa essere decisa
dal terapeuta o dal soggetto. Gli elementi della situazione devono essere
discussi, ma solo l'inconscio del soggetto è in grado di "decidere"
i tempi e i modi per rivelare i veri fatti, e questi tempi e modi devono
essere rispettati perché il rischio è che il soggetto
debba confrontarsi con i suoi eventi quando non è ancora pronto
per farlo. Per questo lo scopo del Parsec è ottenere il benessere
delle persone che si rivolgono ai terapeuti in cerca di aiuto e non
quello di considerarli una risorsa per la ricerca.
Un'idea
corrente è che spingere la ricerca oltre le capacità dei
soggetti di assorbire ciò che sta avvenendo sia giustificata
dalla causa "eccezionale" della loro sofferenza, mentre riteniamo
che questa sofferenza non sia qualitativamente diversa dalle altre e
che ad essa vada applicata la delicatezza che deve contraddistinguere
un intervento basato sul rispetto dei diritti della persona. L'ipnosi
è uno strumento di approfondimento non diverso dall'interpretazione
dei sogni o dall'uso dell'immaginazione creativa, e deve essere considerata
e usata come uno strumento psicoterapeutico.
Il Parsec ritiene che l'uso dell'indagine ipnotica sia possibile solo
dopo che il soggetto abbia elaborato i ricordi e le emozioni ricavati
con il normale lavoro di approfondimento. La stessa indagine ipnotica
deve essere condotta "step by step", per permettere al soggetto
l'elaborazione delle tematiche che dovessero emergere durante le sedute
di ipnosi. Il lavoro va condotto tenendo presente i tempi di elaborazione
psichica di ognuno e non la comprensibile esigenza di "saperne
di più" che normalmente guida i ricercatori in campo ufologico.
Il Gruppo è quindi cosciente del fatto che non sarà possibile
indagare centinaia di soggetti nel tempo di alcuni mesi. Ma nella ricerca
di taglio scientifico sono più probanti i risultati ottenuti
da qualche decina di casi approfonditi al punto da presentare omogeneità
che non centinaia di casi contattati superficialmente e in modo disorganizzato.
Dal momento della presa in carico da parte di uno dei terapeuti, alle
persone soggette a IR IV è fatto divieto specifico di accennare
alla loro esperienza a rappresentanti dei mass-media. Sono quindi vietate
le interviste, le apparizioni televisive e gli interventi radiofonici,
anche se espletati per telefono e in forma anonima, fino a compimento
del lavoro di approfondimento. Questo allo scopo di preservare il lavoro
di approfondimento e per evitare di diffondere notizie che potrebbero
avere tutt'altra origine che un incontro con extraterrestri. Sono proibite
anche "confidenze" ai redattori delle riviste che si occupano
di Ufologia.
Il terapeuta che ha in carico il soggetto è autorizzato, in forme
e modi che dovranno essere concordati con almeno un altro componente
del Gruppo, a parlarne, mantenendone l'anonimato e preferibilmente in
ambiti di taglio scientifico. Anche i resoconti che potranno via via
essere presentati alla stampa dovranno conservare il carattere scientifico
e il presupposto della ricerca. I terapeuti devono essere autorizzati
dai soggetti a diffondere il materiale personale proveniente dal lavoro
terapeutico.
I terapeuti sono autorizzati a comunicare parti salienti del loro lavoro
ai referenti studiosi di ufologia che abbiano condotto i soggetti all'ambito
terapeutico. I referenti ufologi sono impegnati a non divulgare in nessuna
forma quanto loro riferito, fino al compimento dell'approfondimento
su ogni soggetto. Ogni comunicazione all'esterno da parte degli ufologi
dovrà comunque essere almeno concordata con il terapeuta di riferimento
del soggetto, anche dopo la fine del lavoro terapeutico, e prevedere
una specifica autorizzazione da parte del soggetto stesso.
I fondatori del Gruppo possono consentire l'ingresso di altri psicoterapeuti
nel gruppo di lavoro, ma se ne riservano la possibilità solo
dopo un approfondimento della conoscenza reciproca. La mancanza di passaggio
di informazioni all'interno del Gruppo e l'aderenza ad altre modalità
di intervento terapeutico fanno decadere automaticamente l'appartenenza
al Parsec.
Auspichiamo la possibilità di poter lavorare serenamente e di
liberamente dialogare con chi si sentirà altrettanto libero.
Mario Cigada
- Giulia M. d'Ambrosio - Giuseppe Sferrazza - Derrel Sims
Ottobre 1998
Aggiornato Gennaio 2001 - Ottobre 2003
*Parsec
= misura di lunghezza astronomica, corrispondente a 3.26 anni/luce.
P.A.R.S.E.C. = Psicoterapeuti Associati per la Ricerca e lo Studio
sulle EBE e loro Contatti.
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