Intervista
alla dott.sa Giulia D'Ambrosio (2002) di Claudio Guglieri
(C):Ciao
Giulia e grazie per la tua cortesia. Ti va di raccontarci chi sei e
cosa studi? Allora cominciamo.
Innanzitutto qual è la tua specializzazione?
(G.D):Sono
Medico e sono specializzata in Neuropsichiatria Infantile. Sono psicoterapeuta,
mi occupo di adulti e bambini. La mia formazione nel campo è
stata molteplice, nel senso che mi sono formata su diverse scuole e
tecniche.
(C):
Da ragazzina avevi interessi in questioni ufologiche o paranormali?
(G.D.):Sì.
Ero lettrice del Giornale dei Misteri, che allora era l'unica pubblicazione
a veicolare scritti seri riguardo le tematiche di confine. Da quelle
pagine iniziò anche la conoscenza con Lorenzo Ostuni, che è
ancora una figura importantissima nella mia vita.
(C):
Quando e come cominciasti ad interessarti del tuo attuale lavoro?
(G.D.):Immagino
tu ti riferisca al mio lavoro nel campo ufologico. Be', è una
storia strana. Vedi, a parte i primi tempi, in realtà le pagine
di ufologia del Giornale dei Misteri erano quelle che mi attiravano
di meno! Non le leggevo quasi, mi interessava poco tutto il discorrere
che si faceva riguardo i rapporti tra le superpotenze e le implicazioni
che queste potevano avere nella genesi UFO. Devo dirti la verità,
l'ufologia mi "stufava" un po'
e verso il 1982 o giù
di lì smisi anche di leggere il GdM. Non mi interessai assolutamente
più di ufologia, fino al 1993. In quell'anno sognai parecchi
UFO, e anche altre cose strane. Ero in analisi, ma i sogni continuarono
anche dopo la fine dell'analisi, e io continuai diligentemente a segnarmeli.
Non pensavo nulla di essi, erano poco più che una curiosità.
Quando invece venne alla ribalta il filmato di Santilli, le cose cambiarono.
Ripresi a leggere.
Scoprii molte connessioni tra i miei sogni e i racconti dei rapiti di
Mack, benché - e ci tengo a sottolinearlo - io non abbia mai
avuto simili contatti. Pensai che fosse una coincidenza ben strana che
io avessi ricevuto simili messaggi nel sonno, perciò mi sembrò
il caso di approfondire dove volevano portarmi. L'unico modo di entrare
nell'ambiente era di occuparmi degli incontri ravvicinati di quarto
tipo, poiché il mio lavoro poteva avere una attinenza specifica
con le turbative che ta-
li incontri portano come conseguenza.
(C):
Spiegaci in sintesi di cosa si tratta.
(G.D.):La
mia idea è sempre stata che il fenomeno sia piuttosto peculiare
e che vada inquadrato bene perché i suoi significati per la storia
dell'umanità potrebbero essere davvero molti.
Nessuno dei ricercatori che si sono occupati di ciò si è
davvero "preso in carico" le varie persone - a parte Karla
Turner, che però non era una terapeuta. Nessuno le ha sottoposte
a un reale trattamento analitico, volto a cercare di capire in profondità
le tematiche della vita di questi soggetti e a stabilire se vi fossero
coincidenze simili nella loro storia, connessioni possibili con i rapporti
familiari, insomma tutti quegli argomenti su cui si lavora tanto durante
un'analisi. Anche i sogni di una persona la dicono lunga sul suo modo
di creare immagini.
Perciò ho seguito alcune persone - e mi appresto a incontrarne
altre - con un certosino lavoro analitico. I risultati sono molto interessanti,
e davvero di tutt'altra natura di quella trovata da altri.
(C):
Il PARSEC, il gruppo per cui lavori, che compiti ha e come opera?
(G:D):Il
Parsec è nato per tutelare il lavoro con i soggetti IR4. Per
tutelare noi
e loro, soprattutto. Ci siamo proposti di non avere preconcetti nell'incontrare
questi soggetti.
Abbiamo visto disastrosi lavori portati avanti da persone non professioniste
del settore, che purtroppo continuano a fare danni. Ho testimonianze
di gravi scorrettezze, che mi viene chiesto di non divulgare, ma della
cui pericolosità non ci sono dubbi. Direi che quasi nessuno dei
ricercatori implicati in questo lavoro - se seriamente guardati - ha
credenzali personali da farlo ritenere attendibile. Nessuno ha saputo
mantenere una "centratura" personale. Se in passato sei stato
espulso dall'ordine professionale perché hai abusato sessualmente
delle tue pazienti, o se sei un alcoolista, è difficile poi fare
affidamento sulle tue ricerche in un campo fragile come questo.
Gli IR4 hanno la consistenza della carta velina, perché la nostra
struttura cerebrale e mnemonica ha un sacco di difetti. Se non rimani
attento e concentrato, i lievi particolari che consentono di cucire
il puzzle di questi avvenimenti misteriosi e potentissimi è destinato
a sfuggirti. Perciò il Parsec ha, come compito, anche quello
dello scambio di informazioni e della sorveglianza reciproca.
(C):
Quindi è un gruppo di studio che si occupa di casi di Abduction?
(G.D.):Sì,
un gruppo il cui scopo principale è far riacquistare la serenità
alle persone. La ricerca sul fenomeno non è l'obbiettivo prioritario,
la loro salute sì.
(C):
Cosa pensi del problema UFO e Abductions?
(G.D):E'
un fenomeno complesso, all'interno del quale si sta giocando il futuro
della razza umana - non tanto perché qualcuno ci stia modificando,
quanto perché è arrivato il momento di capire che l'universo
che noi conosciamo è del tutto immaginario e legato alla nostra
possibilità di rimanere stabili in una forma materiale, fisica,
particolarmente pesante. Vi sono altri aspetti di noi che non sviluppiamo,
e questo comporta l'assoluta ignoranza di altri tipi di realtà.
(C):
Condividi l'approccio al problema di John Mack, di Jacobs o di Hopkins?
(G.D.):Ognuno
di loro ha sviluppato un modo e una visuale particolare. Nessuno di
loro ha collegato fra loro tutti i fatti né ha operato uno sviluppo
più "creativo" delle teorie, limitandosi a interpretare
i fatti raccontati secondo lo schema che era loro più familiare.
Non sarà dagli americani che verrà un approfondimento
teorico, non possiamo aspettarcelo.
(C):
So che hai una teoria sulle Abductions, vuoi dircela?
(G.D.):
Ce l'ho. Sto riunendo il materiale e lo sto collegando. Non vorrei dire
di più, per ora.
(C):
Hai mai avuto avvistamenti UFO o esperienze particolari?
(G.D.):No.
Non ho mai visto un UFO. Quanto alle esperienze particolari, con mia
grande sorpresa nel 1993 ho cominciato ad avere delle OBE. Avevo già
36 anni, perciò non si tratta di esperienze che avvengono da
una vita. Direi che nella prima parte della mia esistenza devo aver
impiegato una buona fetta delle mie energie a tenere a bada alcuni fenomeni,
facendo in modo che non si verificassero.
Ho spessissimo sogni complessi e molto particolari. Già due volte
ho avuto visioni di una "fine del mondo" e istruzioni per
sopravvivere. Quello più importante l'ho sottoposto a un luminare
della psicoterapia, si tratta certamente di un sogno collettivo. Suppongo
di aver "ereditato" (da me stessa) una capacità di
"vedere" attraverso questo mezzo. Vi sono altre cose di me
che non ho esplorato e che penso potrebbero essere utili. Ma la fretta
di sapere non è una buona consigliera.
(C):
Il tuo lavoro ti piace, e cosa pensi dentro di te di tutta la questione?
(G.D.):Se
intendi il lavoro come psicoterapeuta, sì, è un lavoro
che mi piace, l'ho scelto intorno ai dodici anni, anche se ho fatto
un percorso tortuoso per realizzarlo, poiché "da grande",
per molto tempo, non mi sembrava possibile arrivarci. Il lavoro con
i testimoni IR4 mi ha dato molto in termini di allargamento mentale
e psichico.
Se la "questione" a cui ti riferisci è questa, credo
di poterti dire che gli IR4 coincidono con una trasformazione della
psiche umana e del pianeta. Non sono legati fra loro, sono sincronicità.
E' fondamentale allargare il campo delle coscienze individuali e smascherare
i nostri dualismi. Rettitudine e giustizia, equilibrio e bontà
d'animo sono importantissime chiavi con cui si può arrivare a
esplorare un'altra porzione di realtà, entro la quale una parte
dell'umanità sarà catapultata fra breve. Sarà necessario
vibrare alle stesse condizioni in cui si troverà a vibrare la
Terra. Credo sarà un passaggio vita-morte, e ci sarà poco
da scherzare.
(C):
E degli UFO in genere che pensi? Le testimonianze son meritevoli di
interesse?
(G.D.):Sì.
Senza dimenticarsi che siamo piccoli piccoli
(C):
Bene, ora se mi permetti vorrei sapere la tua opinione su Rael e clonazione
umana, grazie e saluti.
(G.D.):E'
evidente che si tratta di una grossa sciocchezza, con un rischio altissimo
di fallimenti parziali, nel senso che basta che saltino due amminoacidi
e una persona si ritrova con una malattia invivibile, figuriamoci a
voler giocare con un intero genoma. Comunque la cosa grave è
un'altra, anzi, molte altre.
In primo luogo, la creazione della vita è un MISTERO. Come realmente
avvenga, al di là dell'incontro fra cellule, non si potrà
mai sapere. Il mistero è bene che rimanga tale, poiché
l'essere umano non è in grado di far fronte al fatto di sentirsi
come Dio, cominciando a creare lui stesso la vita dal nulla. In genere
finisce a impazzire. Rael e il suo tipico fanatismo ne sono una evidenza.
In secondo luogo, è aberrante che la stampa scelga di dare risalto
ai deliri di questo signor Rael. E' una stampa acritica, imbecille,
ignorante, irresponsabile. La stessa che racconta per filo e per segno
come il tranquillo borghese affetta la vicina di casa. L'informazione
si basa su altri toni e sulla ricerca della verità. Non vi è
coraggio né onestà in certe campagne stampa.
In terzo luogo, non credo affatto, comunque, che tanta pubblicità
sia a fondo perduto. Essa serve agli organi istituzionali che, guarda
caso, giusto poco prima della "rivelazione" di Rael, si stavano
chiedendo se non fosse possibile usare gli embrioni congelati non reclamati,
almeno un pezzettino, almeno qualche cellulina
Ora, dopo che
Rael ha riempito i giornali per giorni, chi vuoi mai che si curi più
se qualcuno prende qualche cellula e ci gioca? La popolazione mondiale
è stata mediaticamente, massicciamente vaccinata riguardo l'argomento.
Le istituzioni di cui sopra ne trarranno vantaggio. Anzi, forse hanno
in qualche modo agevolato l'uscita allo scoperto di Rael.
Ti ringrazio
tanto per lo spazio che mi hai offerto. Buon lavoro, Claudio! E un saluto
a tutti i tuoi lettori. Giulia
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© Claudio Guglieri
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